Un giorno Lutero saliva con devozione quei gradini quando improvvisamente gli parve di udire una voce che, simile a tuono, diceva: “...Ma il giusto vivrà per fede!” Romani 1:17. Egli balzò in piedi e se ne andò, pieno di vergogna e di orrore. Quel testo biblico lasciò una traccia indelebile nella sua anima. Da allora egli scorse ancora più chiaramente di prima tutta l’inutilità delle opere umane per ottenere la salvezza e capì l’assoluta necessità di una costante fede nei meriti del Cristo. ... Alcuni anni dopo l’inizio della Riforma, Lutero disse: “Dio non mi guida: mi spinge avanti, anzi mi trascina addirittura! Io non sono padrone di me stesso. Vorrei vivere tranquillo e invece mi sento sospinto verso i tumulti e le rivoluzioni”.7 Ora egli stava per essere gettato proprio nel vivo della lotta.
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